Dopo mesi e mesi di incontri, progetti, revisioni di progetto, proposte, ecco che si arriva finalmente al cantiere.
Momento mitico e colmo di aspettative.
Cominciano le demolizioni, quello che sembrava, nel bene e nel male, un bell’appartamento, ora appare come una landa desolata. Un immagine siriana post- bombardamenti.
La signora Pina (nome di fantasia) proprietaria e sedicente “quasi architetto”: – Lo sa, se potessi tornare indietro studierei architettura… – entra in fibrillazione.
Ora la realtà materiale è davanti ai suoi occhi. E questa landa desolata non somiglia per niente ai bei disegni dell’architetto. Non ci si orienta. Tutto è incolore, informe. Tutto sembra più piccolo.
La signora Pina, disorientata, cerca conforto nei bruti elementi che popolano il cantiere.
Afferra qualche forato (da 8cm) accatastato in un angolo e comincia a disporlo sul massetto semi-demolito.
Costruisce la pianta futura. In qualche modo, aiutandosi con i semplici mezzi a disposizione. Magari obbligando qualche volenteroso operaio a darle una mano.
Ed ecco la scoperta. Ecco finalmente la rivelazione!
Tutte le chiacchere di quell’imbonitore ripulito dell’architetto: – … che non aveva neanche visto quella casa su ElleDecor! Pensa, cara, che gliela ho fatta scoprire io… – crollano come un castello di carte.
– … avevo ragione io! Il bagno è piccolo! La cucina non ha luce!… –
Architettoooooooo !!!!
Fatti non foste per viver come bruti,
ma per seguir virtute e canoscenza.
Dante – Inferno XXVI
Eppure come bruti torniamo sempre a ragionare. E la “canoscenza” è una oscura teoria letta su Instagram.
Se non fossi convinto della superiorità degli strumenti che, nei millenni, ci siamo dati per progettare. Se non fossi convinto della necessità del disegno rispetto al posizionamento di qualche traccia sul cantiere, credo che non potrei fare il mio lavoro.
Eppure, ora, come lo spiego alla signora Pina?
Come le spiego che quello che vede sul disegno è la realtà. E che quella forma abbozzata con i forati sul massetto sconnesso è una illusione?
A volte, perchè oppresso dalla interlocutrice ( o dall’interlocutore, che non è migliore della sua metà di altro genere), mi sono convinto a piccole modifiche.
10 cm a destra… che vuoi che sia…
Eppure, sempre, a ristrutturazione finita, mi sono dovuto prendere un appunto mentale: – Non guardare quello spigolo… quella stanza… tranquillo loro sono contenti anche se il frigo lo hanno dovuto mettere nell’ingresso ! –